Valtellina & Valchiavenna: architetture sonore

Di mappe, valli et laiche legendae

per coro maschile, ensemble vocale femminile, voci bianche, soprano, voce recitante, gruppo strumentale e proiezioni multimediali

Musica composta e diretta da Jorge A.Bosso
MORBEGNO
Auditorium S. Antonio

3 dicembre 2011 – ore 21

SONDALO
Palazzetto Comunale

4 dicembre 2011 – ore 21

Ingresso: Euro 10,00
Euro 5,00 (ridotto)

Prevendita presso:
  • Consorzio Porte di Valtellina
  • Vanradio Morbegno
  • Consorzio Turistico del Mandamento di Sondrio
Informazioni

Associazione Culturale
Serate Musicali
www.seratemusicali.net
info@seratemusicali.net
ivana.zecca@libero.it
347 4370595

Amici della Musica di Sondalo
www.amicidellamusica.org
info@amicidellamusica.org
348 3256939

  • CORO DESDACIA TELLINI di Sondrio
    Diego Ceruti – Maestro del coro
  • ENSEMBLE FEMMINILE del CORO ANTONIO LAMOTTA
    Davide Mainetti – Maestro del coro
  • CORO di VOCI BIANCHE di Delebio
    Valter Mazzoni – Maestro del coro
  • PATRIZIA ZANARDI soprano
  • ROSARIO SPARNO voce recitante
ENSEMBLE BOSSOCONCEPT
  • Elena Zuccotti arpa
  • Ivana Zecca clarinetto
  • Davide Vendramin fisarmonica
  • Jorge A. Bosso violoncello
  • Elio Rabbachin contrabbasso
  • Maria Luisa Pizzighella, Giulio Patara percussioni
  • Quintetto di Ottoni dell’Orchestra di Fiati della Valtellina
PRIMA ESECUZIONE

Anni fa il direttore artistico dell’Associazione Serate Musicali, Ivana Zecca, espresse il desiderio di dedicare una composizione di ampia gestualità alla Valtellina e alla Valchiavenna. Nel 2010 si presenta l’opportunità di coronare il sogno: il bando Cultura: forme e strumenti per la cultura e la didattica indetto dalle Fondazioni Pro Valtellina e Gruppo Credito Valtellinese; insieme al compositore italo argentino Jorge A. Bosso studia un progetto che possa rientrare nei requisiti del suddetto bando: la crescita dal punto di vista conoscitivo, relazionale, sociale con particolare attenzione alla storia, all’arte, alle tradizioni locali.

Si realizza così il progetto “Valtellina & Valchiavenna Architetture Sonore”c he beneficia del sostegno delle fondazioni.

L’opera è stata commissionata al compositore italo argentino Jorge A. Bosso.

Dopo un anno di lavoro, in occasione del ventennale dell’Associazione, nasce la composizione musicale “Di mappe, valli et laiche legendae”.

Il compositore con Ivana Zecca ha percorso e visitato: musei, biblioteche, archivi, antichi palazzi, in Provincia di Sondrio, per raccogliere uno spunto dal quale creare un monumento musicale per il territorio. Come accennato dal M° Bosso, “un monumento nel senso etimologico più profondo, il termine monumento proviene dal latino monĕre, che significa ricordare, celebrare, evocare”. Preziose sono state le collaborazioni e le consulenze di collezionisti, storici e critici valtellinesi: Oscar Sceffer, Massimo Dei Cas, l’Istituto Nazionale Nastro Azzurro – Federazione provinciale di Sondrio – i singoli cittadini che hanno procurato e raccolto fotografie e documenti, e, di grande valore i consigli del Presidente del Centro di Studi Storici Valchiavennaschi, il professore Guido Scaramellini.

L’intero lavoro è diviso in cinque movimenti:

  • I. Prologo
  • II. Introitus. Il Sacro Macello
  • III. Una laica legenda ovvero il Processo alle Gattane
  • IV. La Grande Guerra
  • V. Epilogo

Ogni volta che decido di lavorare a una nuova composizione mi richiede molto tempo finché inizio a tradurre in suoni un’esperienza, una poesia, un racconto, un quadro. Non importa. E’ difficile trasformare una creazione da un campo all’altro. E non si tratta di rendere in musica un poema oppure una storia. La conseguenza dovrebbe esser il risultato di un’assimilazione e finalmente una riproposta di un punto di vista”, commenta Jorge A. Bosso.

Di Mappe … è la prima parte del titolo dell’opera. Durante il primo movimento, il prologo, mappe antiche, tratte dal libro Cartografia Antica della Rezia di Oscar Sceffer e della collezione Fondazione Credito Valtellinese, saranno proiettate su uno schermo, mentre il coro Desdacia Tellini e l’Ensemble Femminile del Coro Antonio La Motta, preparati rispettivamente dai maestri Diego Ceruti e Davide Mainetti, canteranno la descrizione del territorio lasciata da Leonardo da Vinci nel celebre Codice Atlantico.

Il secondo movimento sarà quello dedicato all’episodio accaduto nel 1620, in Valtellina: Il Sacro Macello, un Introitus a cui partecipano lo stesso coro Desdacia e l’ensemble strumentale BossoConcept composto da: Elena Zuccotti, arpa – Ivana Zecca, clarinetto – Davide Vendramin, fisarmonica – Jorge A.Bosso, violoncello – Elio Rabbachin, contrabbasso – Maria Luisa Pizzighella e Giulio Patara, percussioni con la soprano Patrizia Zanardi.

Una laica legenda è il terzo movimento, si tratta di un episodio liberamente tratto dal testo Le Streghe in Valtellina di Vittorio Spinetti, la drammaturgia è curata dal regista Davide Benedetti e prevede la partecipazione: del Coro di Voci Bianche di Delebio preparato dal M° Valter Mazzoni e della voce recitante Rosario Sparno.

In seguito, il quadro dedicato alla Grande Guerra, durante il quale saranno proiettate immagini, accompagnate dalle letture di lettere dal fronte sempre con musiche originali e una trascrizione della Passacaglia in do minore per organo di Bach, trascritta dal compositore stesso. Questo quadro prevede la partecipazione del quintetto di ottoni dell’Orchestra di Fiati della Valtellina.

E’ importante sottolineare l’aspetto didattico dell’iniziativa, l’opera sarà rappresentata nei matinée per le scuole, rispettivamente del mandamento di Morbegno e dell’Alta Valle, nei giorni 3 e 5 dicembre, durante l’esecuzione è prevista un’interazione fra gli artisti sul palco e i ragazzi delle scuole che hanno aderito al progetto.

“Tante sarebbero le cose da dire”, aggiunge Ivana Zecca, ma vorrei soprattutto esprimere un pensiero da questa esperienza. La realizzazione di un ideale: poter sognare e pensare che ognuno di noi sia idealista quando le circostanze permettono alla nostra immaginazione perfezionamenti possibili. Credo che la Musica debba sempre servire un proposito, far parte di qualcosa di più grande, che di per sé è il fine ultimo dell’Arte”.

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