L’Italia di Giuseppe Verdi

Ensemble BossoConcept

POSTALESIO
Ex Chiesa di San Colombano

Sabato 21 Settembre ore 21

TRAONA
Chiesa di San Alessandro

Sabato 7 Settembre ore 21

  • Ivana Zecca clarinetto
  • Claudio Mondini violino
  • Francesca Monego violino
  • Jorge A. Bosso violoncello
  • Roberto Panetta contrabbasso

Con la partecipazione di:

  • Barbara Gentili soprano
  • Corrado Alessandro Cappitta baritono

“Ci sono personaggi che diventano icona di una nazione, di un periodo storico, delle trasformazioni sociali di un’epoca. Verdi è senz’altro uno di questi. Ripercorrere la vita attraverso le opere e le lettere significa incrociare la storia della musica e del teatro che Verdi ha contribuito a cambiare in modo radicale” E. Rescigno G. Verdi Einaudi.
L’ensemble BossoConcept, con la partecipazione di due solisti Gentili e Cappitta, propone le arie, i duetti e le scene più apprezzate e conosciute del Cigno di Busseto. Dal Trovatore, duetto “Udiste? Qual voce!… Come!… Tu, donna?; da La Traviata, duetto “Madamigella Valery”, da La Forza del Destino “Pace, pace, mio Dio” ; dai Vespri Siciliani “Mercè dilette amiche”; da Rigoletto “Cortigiani vil razza dannata” cui segue “Tutte le feste al tempio.

Barbara Gentili, dopo gli studi cosìddetti accademici ha perfezionato la preparazione vocale sotto il profilo tecnico-interpretativo con prestigiosi Cantanti e Maestri. Ha interpretato la Seconda Dama nel Flauto Magico di Mozart all’Auditorium G.Verdi, Sailor in Dido and Aeneas di Purcell , Santuzza in Cavalleria Rusticana di Mascagni al Teatro di Fiuggi, Violetta in La Traviata di Verdi al Teatro di Arese.

Corrado Cappitta, premiato in diversi concorsi nazionali e internazionali, nel 2000 intraprende una carriera solistica che lo porta a esibirsi in diversi paesi europei. Dal 2006 collabora in qualità di artista del coro con il Teatro alla Scala di Milano, ricoprendo ruoli da solista, in Alcida (Haendel), The Rake’s Progress (Stravinskij), Morte a Venezia e Peter Grimes (Britten).

ex Chiesa di San Colombano

Era, originariamente, uno xenodochio, una chiesa con annesso ricovero per i pellegrini. Caduta in abbandono divenne un deposito agricolo.
Il restauro ha restituito lacerti di affreschi e piccole sinopie in stile carolingio del 1100 – 1200. Il pavimento, tutto in lastre di vetro, permette di vedere le antiche tombe che gli scavi hanno posto in luce. Il luogo si presta in modo particolare alla realizzazione dei concerti.

INGRESSO GRATUITO